in occasione di “Grandezze & Meraviglie 2025 – XVIII Festival Musicale Estense”
Domenica 2 novembre, Modena
Chiesa di San Carlo, ore 16
HISTORIA DI JEPHTE
L’incontro di Carissimi e Charpentier
nella Roma del Seicento
JEPHTE (HdJ) e JESUS (RdSP) Alberto Allegrezza
FILIA (HdJ) Laura Zecchini
PETRUS (RdSP) Maximiliano Baños, Aloisa Aisemberg
ECHO (HdJ) Elena Mascii, Margherita Pieri
OSTIARIA (RdSP) Elena Mascii
ANCILLA (RdSP) Lucia Napoli
HISTORICUS (HdJ) Maximiliano Baños, Davide Benetti,
Masashi Tomosugi, Elena Mascii,
Margherita Pieri, Aloisa Aisemberg, Lucia Napoli
Coro e strumenti de I MUSICI MALATESTIANI
Ensemble di musica antica del Conservatorio B. Maderna – G. Lettimi di Cesena e Rimini
MICHELE PASOTTI direzione
Soprani
Laura Zecchini, Elena Mascii, Margherita Pieri, Esther Guardigli, Bianca Tomaselli
Alti
Lucia Napoli, Aloisa Aisemberg, Hiromi Yamada, Tugce Karatepe
Tenori
Alberto Allegrezza, Maximiliano Baños
Bassi
Davide Benetti, Masashi Tomosugi
Violini primi
Pietro Fabris, Valentina Albiani, Lucia Napoli
Violini secondi
Adele Paetz, Francesca Invernizzi Hunter
Viole
Farnaz Khakpour, Cristiano Del Priori
Violoncello
Amerigo Spano
Contrabbasso
Federico Terenzi, Giovanni Valgimigli
Oboe e flauto
Cesare Pierozzi
Flauto
Alberto Allegrezza
Fagotto
Matteo Bonfatti
Cembalo e organo
Stefano Bernabei, Alessandro Vigilante, Giacomo Vignali
Tiorbe
Riccardo Mistroni, Andrea Roli, Lisa Soardi
Michele Pasotti direzione alla tiorba
—
MARC-ANTOINE CHARPENTIER (1643-1704)
Le Reniement de Saint Pierre
LELIO COLISTA, (1629 ca.-1680)
Sinfonia per due violini e basso
MARC-ANTOINE CHARPENTIER
Stabat Mater pour des Religieuses
Noël sur les instruments
Or nous dites Marie
Vous qui désirez sans fin
À la venue de Noël
Une jeune pucelle
GIACOMO CARISSIMI (1605-1674)
Historia di Jephte
Il concerto è un incontro artistico e spirituale tra due giganti del Barocco: Giacomo Carissimi, maestro dell’oratorio romano, e il suo allievo francese Marc-Antoine Charpentier con i loro capolavori, l’Historia di Jephte e Le Reniement de Saint Pierre, che condividono un’intensa drammaticità e un coro finale di struggente bellezza. Roma, intorno alla metà del Seicento, era un fulcro di innovazione musicale, con Giacomo Carissimi come uno dei suoi massimi protagonisti. Marc-Antoine Charpentier studiò con lui, rimanendo profondamente influenzato dal suo stile. Accanto ai due oratori, il concerto propone anche la sinfonia di Lelio Colista, un altro protagonista della Roma di metà secolo e precursore di Corelli, e lo Stabat Mater di Charpentier, un’opera sorprendente che rinuncia a ogni espressività drammatica per offrire una contemplazione del dolore quasi mantrica.
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