Lo spettacolo è voluto dalla Fondazione di Vignola, come omaggio alla figura di Giorgio Cariani, alla cui sensibilità e vasta cultura si deve, nella sua veste di primo Presidente della Fondazione di Vignola, l’acquisizione della Rocca e la continuazione degli interventi di restauro e di valorizzazione.

Così come Vignola rappresentò un luogo d’incontro tra il territorio Estense e quello della Chiesa, anche le musiche del modenese Orazio Vecchi (1550-1605) e del bolognese Adriano Banchieri (1568-1634) rappresentano specularmente una continuità artistica, radicata nei territori e in dialogo con essi. Giulio Cesare Croce (1550-1609), di San Giovanni in Persiceto, scrittore noto universalmente per il suo “Bertoldo e Bertoldino”, collaborò spesso con i due creando testi poi messi in musica. Lo spettacolo rievoca lo spirito del tempo, avvalendosi della teatralità della rappresentazione, della scelta dei costumi e della studiata gestualità.